Figure professionali a confronto
FIGURE PROFESSIONALI A CONFRONTO
Qual è la differenza tra un omeopata, un erborista ed un naturopata?
L’OMEOPATA è innanzitutto un medico, cioè un laureato in medicina e chirurgia iscritto all’albo dei medici. Dopo aver terminato gli studi, questo medico si è specializzato in omeopatia, che è una branca della medicina.
Postulato fondamentale dell’omeopatia è che l’uomo in vita possiede una forza vitale, una energia vivificatrice, che pervade il suo organismo, il suo corpo e la sua mente, che armonizza tra loro tutte le funzioni fisiologiche e i suoi sensi. Questa energia vitale, quando è in equilibrio, svolge un’attività protettrice contro i fattori patogeni esterni; l’omeopata interviene in via preventiva ed efficace sull’alterazione di questo equilibrio. Molto vasto è l’elenco della patologie curabili con l’omeopatia, ma è importante ribadire che, prima della malattia, l’omeopata cura il malato, indipendentemente dal nome che è stato associato al disturbo. L’omeopatia è efficace sia nei casi di malattia organica, funzionale, acuta o cronica.
Questo approccio si rifà al pensiero di S. Hanemann (XVIII secolo) secondo il quale “il simile si cura con il simile” cioè somministrando a dosi infinitesimali le stesse sostanze che hanno causato il disturbo (e che farebbero invece ammalare un soggetto sano).
I rimedi omeopatici sono rimedi diluiti (in acqua o in alcol ma si trovano anche in granuli) e “scossi” (il termine specifico di questo movimento è dinamizzazione) tant’è che secondo molti sarebbero inefficaci proprio perché non resterebbe più niente; al contrario, secondo gli omeopati, sarebbe proprio la dinamizzazione ad aumentare l’efficacia del prodotto. Tali rimedi possono essere a base vegetale, minerale o animale ed agiscono a livello energetico, cioè non direttamente sul corpo bensì sullo squilibrio che – secondo la visione omeopatica – ha provocato la malattia. Il tempo di guarigione è più lungo, perché si agisce nel profondo, per questo è sconsigliato l’esclusivo uso di prodotti omeopatici per trattare casi molto gravi.
L’ERBORISTA è una figura professionale, competente in materia di botanica ed ecologia, che ascolta i problemi relativi alla salute, consigliando il preparato più adatto e dando indicazioni sulle modalità di utilizzo. Prepara inoltre miscele di erbe per tisane, infusi, sciroppi, pastiglie e pomate a scopo salutistico, cosmetico o alimentare, ma non terapeutico.
Quando pensiamo ad un erborista, focalizziamo mentalmente l’immagine di una persona dietro a un bancone in un negozio traboccante di spezie o, più raramente, immaginiamo qualcuno intento a raccogliere piante e ad estrarne i principi attivi.
A volte, però, l’immagine che abbiamo di una parola non corrisponde esattamente alla sua definizione, pertanto sarebbe bene tenere a mente che non tutti coloro che reputiamo “erboristi” possono realmente definirsi tali.
Infatti, purtroppo, esistono ancora al giorno d’oggi punti vendita al cui interno non vi è la figura professionale dell’erborista che ha conseguito la laurea triennale in Tecniche Erboristiche, secondo il Decreto Ministeriale 6 giugno 1995, ma personale laureato in altre discipline (come per esempio quelle umanistiche) o addirittura non laureato, che ha iniziato a gestire questo tipo di attività commerciale, avendo rilevato una vecchia erboristeria per fallimento o per cessata attività.
L’erborista può operare come dipendente di imprese del settore o come titolare di un esercizio commerciale. In quest’ultimo caso si distingue fra chi vende prodotti confezionati e chi invece li miscela: per il primo servono gli stessi requisiti richiesti a chi commercia in prodotti alimentari; per il secondo è obbligatoria la laurea triennale.
Non tutti gli erboristi sono naturopati e non tutti i naturopati sono erboristi, ma quando questi due mondi si incontrano, si possono abbinare rimedi erboristici e trattamenti naturopatici attingendo a diversi “strumenti” con i quali sostenere il benessere della persona.
IL NATUROPATA è una figura professionale il cui compito è di mantenere o far ritrovare il benessere dell’individuo, a livello psico-fisico, attraverso corretto stile di vita, facendo prevenzione e consigliando, qual ora fosse necessario, un’adeguata integrazione.
Il naturopata non è un medico e può anche non essere laureato; tuttavia deve aver svolto un corso di studi di almeno 3 anni in Naturopatia che richieda un certo numero di ore di frequenza in aula. Il curriculum studiorum prevede un percorso in cui vengono approfonditi argomenti di anatomia, fisiologia, psicologia, ma anche filosofia della medicina, erboristeria, omeopatia, alimentazione, medicina tradizionale cinese, iridologia e riflessologia. Alla fine del corso deve aver superato l’esame finale, ricevendo la relativa qualifica.
Esistono differenti scuole di Naturopatia per indirizzo e specializzazione: i corsi “seri” che preparano in maniera adeguata alla professione, devono essere considerati alla stregua delle lauree triennali. Tuttavia il diploma in Naturopatia non rientra ancora tra i diplomi di laurea.
Al termine degli studi esistono corsi di specializzazione che, in realtà, non finiscono mai, perché un naturopata si occupa sempre di ricercare nuovi strumenti per fornire una consulenza adeguata, eccone alcuni esempi:
> floriterapia;
> qi gong;
> riflessologia plantare.
> iridologia;
> kinesiologia
I mezzi che lui ha a disposizione per riequilibrare il piano fisico ed energetico della persona, sono: integratori vegetali e minerali, rimedi floreali come per esempio i fiori Australiani ed i fiori di Bach, suggerimenti in campo alimentare, trattamenti olistici.
Il naturopata non propone medicinali (non essendo abilitato a farlo), bensì rimedi naturali e prodotti salutistici che possono anche essere assunti in concomitanza di farmaci, per potenziarne l’efficacia e diminuire i tempi di recupero dalla malattia.
Maggiore è la conoscenza, in senso olistico, maggiore è la capacità di creare ponti di relazione tra diversi ambiti in cui il disagio si manifesta, che sia di natura fisica, chimica o psicologica.
Lo scopo è di riportare equilibrio laddove viene a mancare, alla ricerca della causa, per innescare un percorso di autoguarigione consapevole.
Dott.ssa Maria Chiara Destro