Coccole invernali: le tisane
COCCOLE INVERNALI: LE TISANE
Siamo all’ultimo colpo di coda dell’inverno, sonnecchianti ed infreddoliti dalla rigidità della stagione che ci sta per abbandonare, vediamo come coccolare mente e corpo con il calore ed il sapore di una tisana.
Ma che cos’è una tisana? Che differenza c’è con l’infuso, il decotto ed il macerato?
Le TISANE sono una preparazione liquida di erbe con proprietà medicamentose destinate alla somministrazione per via orale a fini terapeutici o come veicolo di altri medicamenti. Si può preparare con una o più piante medicinali, ovvero vegetali che contengono, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi. Può avere proprietà diuretiche, digestive, depurative, sedative e via dicendo, grazie alle caratteristiche delle diverse componenti.
Nella tisana distinguiamo il remedium cardinale, ovvero il rimedio base, l’erba dominante con i principi attivi efficaci per il disturbo che si vuole curare; l’adiuvans ovvero l’adiuvante, che si combina con l’erba principale favorendo l’assorbimento; il costituens o complemento, che migliora l’aspetto della tisana e il corrigens o correttore, che ne migliora le caratteristiche organolettiche o vero le qualità percepibili attraverso uno o più organi di senso (sapore, consistenza, fluidità).
A seconda del metodo di estrazione dei principi attivi contenuti nei vari elementi che compongono la pianta (radice, foglie, fiore, frutto, corteccia, semi), si possono distinguere diversi tipi di tisane: infuso, decotto e macerato. Appartengono tutte agli IDROLITI ovvero le preparazioni in cui l’acqua è il veicolo dominante per l’estrazione dei principi attivi. La scelta del metodo più idoneo dipende dalle caratteristiche della pianta e dei principi attivi che si vogliono estrarre.
Per preparare una tisana si utilizzano normalmente le PARTI PIU’ TENERE come foglie e fiori ma si possono utilizzare anche quelle più legnose come radici, semi e cortecce.
La prima cosa è sminuzzare e tritare le erbe essiccate, in «taglio tisana» usando un mortaio preferibilmente in pietra o in marmo, evitando che le erbe vengano a contatto con parti metalliche o lame che possono alterare i componenti. E’ importante inoltre non ridurre le erbe in polvere poiché risulterebbe difficile colarle. Le erbe sminuzzate dovranno essere poi conservate in barattoli di vetro chiusi ermeticamente e al riparo dalla luce.
INFUSO: preparazione ideale per le parti tenere della pianta, che vengono poste in un recipiente e sulle quali viene versata acqua bollente. Dopo averle lasciate in infusione per un lasso di tempo che varia dai 5 ai 20 minuti, in un recipiente coperto con un coperchio per non far evaporare i principi attivi volatili, si filtra l’infuso e si beve.
DECOTTO: Si utilizzano le parti più legnose e più dure, poiché la bollitura prolungata non ne deteriora i principi attivi. Si inizia mettendo le parti scelte in acqua fredda portando poi ad ebollizione in un recipiente con coperchio; dopo la bollitura che varia tra i 5 ed i 30 minuti, si lascia riposare per 10-15 muniti ed infine si procede al filtraggio per ottenere la bevanda da consumare.
MACERATO: l’estrazione del principio attivo è fatta a freddo per un periodo che varia da alcune ore a diverse settimane. Le parti della pianta vengono poste in acqua fredda in un recipiente con coperchio. Il macerato è utile quando la droga contiene alte percentuali di sostanze termolabili – che andrebbero disperse a causa delle alte temperature prodotte dal calore della cottura-.
IMPIEGO DELLE TISANE
Molte persone consumano abitualmente tisane di vario tipo, acquistate al supermercato e nei negozi alimentari in genere.
Se un tempo la loro assunzione era legata soprattutto alla malattia, oggi le tisane sono considerate una semplice prelibatezza, un rito quotidiano tutt’al più utile per risolvere piccoli e passeggeri disturbi, o per alleviare tensioni e stress della vita quotidiana.
Il metodo estrattivo di elezione in ambito domestico è l’infuso, operato su apposite BUSTINE contenenti miscele specifiche di droghe.
A seconda delle fonti vegetali utilizzate, le tisane possono avere proprietà dimagranti, drenanti, lassative, “anticellulite” ecc.
Una volta preparata, la tisana dev’essere bevuta al più presto, in quanto la conservazione è limitata (max 24-48 ore) e dovrebbe avvenire per refrigerazione.
Per aromatizzare le tisane è meglio evitare lo zucchero; preferire eventualmente un cucchiaino di stevia oppure aumentare, dietro consiglio dell’erborista, la percentuale di droghe aromatiche.
La farmacopea nazionale raccomanda di non utilizzare mai più di 8 diverse droghe vegetali; in genere ne vengono utilizzate 4 o 5.
Maria Chiara Destro