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Il suono magico delle campane tibetane

IL SUONO MAGICO DELLE CAMPANE TIBETANE

In ogni civiltà possiamo trovare varie tipologie di campane, di qualsiasi dimensione, utilizzate per diversi scopi. Sia nella tradizione orientale che in quella occidentale, il suono della campana è la manifestazione della forza divina creatrice dell’universo che sostiene e mantiene l’ordine nel cosmo.

Nelle due tradizioni le campane oltre ad avere un significato diverso vengono anche suonate con modalità differenti:

in occidente le campane, considerate come mezzo per stabilire un legame tra l’umanità ed il divino, scandendo il tempo ed annunciando i momenti di aggregazione per riti e cerimonie, sono suonate dall’interno con un batacchio metallico appeso internamente. Così facendo il suono è indirizzato dall’interno della campana verso l’esterno.

in oriente, utilizzate per migliorare la circolazione del Qi sia nel corpo fisico che energetico, le campane sono percosse dall’esterno con mazzuoli di legno. Il suono è più morbido ed il timbro caldo e diffuso; la direzione del suono dall’esterno verso l’interno ha la funzione di spostare l’attenzione dell’uditore verso la sua interiorità più profonda, favorendo l’ascolto del sé e la meditazione.

In questo articolo la mia attenzione sarà rivolta alle campane tibetane dette anche “ciotole sonore” i cui primi ritrovamenti le fanno risalire ad un’epoca antecedente al 2400 a.C. Anche se la denominazione più comune è “campane tibetane” oggi i maggiori produttori non sono più in Tibet ma in Nepal ed India. Sono costituite da un a lega composta dai 5 ai 12 metalli, tuttavia la più diffusa è quella dei 7 metalli. In quelle più antiche possiamo trovare una maggior presenza quantitativa di metalli preziosi quali rame, oro e argento. Le ciotole più diffuse hanno un colore più o meno dorato ed un diametro che varia dai 5 ai 70 cm per un peso che parte da 150g fino a 19 kg.

I 7 metalli corrispondono ai 7 pianeti, ai 7 giorni della settimana e alle 7 note musicali, quindi un microcosmo vibrazionale che facilita l’evoluzione spirituale di chi lo utilizza.

Il suono della campana ci aiuta in un processo di “svuotamento mentale”, visto che solo facendo spazio dentro di noi possiamo aprirci ad un suono autentico che ci permetterà di migliorare la comprensione del significato della nostra esistenza.

Ad ogni nota musicale corrisponde un organo:

LA – Reni                                                   LA/SI 5 chakra

DO – Milza                                                 DO/RE I chakra

RE – Polmoni                                             FA III chakra

MI – Fegato                                                MI  II chakra

SOL – Cuore, Flusso sanguigno                 SOL IV chakra

 

Le campane non sono strumenti musicali ma OGGETTI SACRI che entrano in contatto con la parte più profonda di noi. Danno calma, serenità, eliminano lo stress e fanno circolare l’energia nei chakra in maniera corretta

La parte cava della campana è pura energia FEMMINILE in quanto oltre a simboleggiare sul piano fisico il genitale femminile, rappresenta allegoricamente la casa, la fertilità e quindi madre terra. La sue vibrazioni entrano in risonanza con l’acqua del corpo, trasmettendo le sue informazioni a tutte le cellule e le ossa.

Il batacchio, dalla forma fallica, con il quale percuotiamo le campane, rappresenta il principio MASCHILE. Per tanto quando si suona una campana si sta compiendo simbolicamente un atto di creazione visto che, soltanto dall’incontro del principio maschile (batacchio) con quello femminile (ciotola), scaturisce una vibrazione sonora.

Le campane si possono suonare con due tecniche differenti:

1) PERCUSSIONE

2)SFREGAMENTO

Nel primo caso vengono percosse qualche millimetro dal bordo, con un mazzuolo cilindrico, in legno rivestito da camoscio o cuoio morbido. L’importante è adattare la grandezza del mazzuolo con quello della campana. I batacchi grandi fanno suonare principalmente gli armonici bassi, mentre quelli piccoli gli armonici alti.

Più la campana è grande più il suono è basso e duraturo, più la campana è piccola più il suono è alto e poco duraturo

Nel secondo caso, sfregando con movimento circolare, si genera un suono continuo caratterizzato dalla predominanza dell’armonica fondamentale. Con questa tecnica occorre molta più pratica per poter ottenere un suono pulito. Quando faccio le rotazioni, il gomito che sostiene la campana, va tenuto leggermente aperto e non attaccato al busto.

Se ruoto il batacchio sulla campana in maniera leggera vengono fuori le note più basse se lo ruoto in maniera più pesante le note più alte.

La rotazione del batacchio avviene sempre in senso orario e la campana va sempre tenuta sulla mano sinistra (il lato sinistro del corpo rappresenta la luna ed il femminile) mentre il batacchio sulla mano destro (il lato destro del nostro corpo rappresenta il sole cioè il maschile). Quando si suona una campana la mano va tenuta aperta. Il batacchio va tenuto in mano come si fa con una penna.

Il suono della campana varia a seconda di come tengo il batacchio in mano: se lo tengo dritto viene fuori la nota base, la più bassa, se lo tengo inclinato viene fuori la seconda nota la più alta ed è quella nota che io ottengo anche staccando il batacchio dalla campana quando vibra. Una campana emette sempre DUE NOTE: la prima è quella che sento quando ruoto il batacchio sul bordo; la seconda è quando faccio uscire il batacchio all’esterno per lasciar vibrare la campana da sola.

Una campana è costruita bene quando ai suoi 4 poli emette sempre la stessa armonica.

Per i trattamenti bisognerebbe usare sempre campane con due quinte di armonica differente perché suonate insieme emettono un suono armonico.

Dott.ssa Maria Chiara Destro

 

 

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