Blog

IPOTIROIDISMO 1.0: ALIMENTAZIONE E RIMEDI NATURALI

IPOTIROIDISMO 1.0: ALIMENTAZIONE E RIMEDI NATURALI  

Che cos è l’ipotiroidismo? Qual è la corretta alimentazione? Ci sono rimedi naturali efficaci per sostenere questa malattia?

E’ una sindrome causata da un’insufficiente azione degli ormoni tiroidei a livello dei diversi tessuti.

La ghiandola tiroidea è un organo a forma di farfalla situato alla base del collo, di fronte alla trachea. Secerne, accumula e rilascia gli ormoni tiroidei nel sangue, influenzando direttamente l’attività mitocondriale modulando la produzione di energia da parte delle cellule, influenzando il metabolismo, controllando la temperatura e consentendo ai muscoli di lavorare in modo corretto. Questi ormoni permettono al corpo di usare le sue riserve di energia in modo efficiente.

Gli ormoni tiroidei sono 3: TSH, T4 e T3

Il TSH stimolato sotto l’influenza dell’ormone ipofisario TRH, ha funzione trofica ovvero sia stimola le cellule tiroidee a riprodursi.

Il T3 (triiodotirosina) è l’ormone attivo della tiroide che regola il metabolismo, la temperatura corporea, la pressione diastolica, ed il peso.

Il T4 (tetraiodotirosina o tiroxina) è un pro ormone in presenza di iodio e selenio si trasforma in T3. e regola il battito cardiaco, lo sviluppo celebrale ed il metabolismo basale.

Un’alterazione di questi ormoni porta a due disfunzioni tiroidee: l’IPOTIROIDSMO E L’IPERTIROIDISMO.

IPOTIROIDISMO 1.0: ALIMENTAZIONE E RIMEDI NATURALI

Ipotiroidismo: alimentazione e rimedi naturali

DIFFERENZE TRA IPOTIROIDISMO ED IPERTIROIDSMO

Si parla di ipotiroidismo quando la tiroide, non produce una quantità di ormoni tiroidei adeguata al fabbisogno dell’organismo. Questo può essere dovuto sia ad un’insufficienza tiroidea, sia ad un’alterazione dell’equilibrio tra tiroide, ipotalamo e ipofisi, come, ad esempio, nel caso di un’inappropriata secrezione di TSH. Ciò determina, aumento di peso, debolezza muscolare, spossatezza, freddo, stipsi, cute pallida, arrotondamento del viso e del collo, capelli ed unghie fragili, rughe precoci, irregolarità ciclo mestruale, rallentamento dei riflessi.

L’ipertiroidismo è caratterizzato da un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei, dovuta prevalentemente a ipersecrezione di tiroxina (T4) e triiodotironina (T3) da parte della tiroide complessivamente (malattia di Graves-Basedow) o da un iper funzionamento dei noduli tiroidei (Malattia di Plummer) e più raramente a una loro liberazione da parte della ghiandola per una distruzione del tessuto (tiroidite sub acuta, tiroidite post partum, tiroidite da farmaci).

Una situazione particolare è data dalla presenza del gozzo, che definisce in modo generale, un aumento di volume della tiroide. Può essere uninodulare o multinodulare, se interessa rispettivamente una o più aree coinvolte dall’ingrossamento diffuso della ghiandola. L’aumento di volume della tiroide può verificarsi sia in caso di ipertiroidismo che di ipotiroidismo; tenendo presente che esistono anche gozzi che non modificano affatto la funzionalità tiroidea. In ogni caso, il risultato finale è la comparsa di una protuberanza sul collo, che può addirittura arrivare a comprimere gli altri organi vicini, rendendo difficile deglutire o respirare.

differenza ipotiroidismo-ipertiroidismo

differenza ipotiroidismo-ipertiroidismo

CAUSE e SINTOMI DELL’IPOTIROIDISMO

Le cause dell’ipotiroidismo possono essere differenti. Tuttavia la causa più comune è un’alterazione dell’equilibrio tra tiroide, ipotalamo e ipofisi, che porta ad un aumento dell’ormone TSH e bassi valori del T3.

Questo squilibrio trova le sue radici in:

  1.  bassi livelli di vitamina B6, B9 e B12
  2.  bassa tirosina;
  3.  scarsi livelli di iodio e selenio;
  4.  carenza di antiossidanti;
  5.  elevati valori di omocisteina;
  6. alterazione del ciclo del cortisolo causato da forti periodi di stress
  7.  squilibrata funzionalità epatica o intossicazione epatica (la trasformazione di T3 in T4 avviene nel fegato ad opera della LEPTINA).
  8. disbiosi intestinale indotta da errata alimentazione, stress fisico ed emotivo, intolleranze alimentari, abuso di farmaci

Quali sono i sintomi più comuni nell’ipotiroidismo?

Come già detto, i sintomi e segni dell’ipotiroidismo cambiano notevolmente in base all’età di insorgenza, alla durata e all’entità della condizione. Tra questi, si possono trovare:

  • Stanchezza e sonno eccessivo
  • Eccessiva sensibilità al freddo
  • Costipazione
  • Secchezza e pallore della cute
  • Gonfiore al viso e alle palpebre
  • Voce rauca
  • Debolezza e crampi muscolari
  • Alti livelli di colesterolo nel sangue
  • Periodi mestruali irregolari o più abbondanti del normale
  • Capelli assottigliati e fragili
  • Depressione
  • Disturbi di memoria, eloquio lento
  • Rallentamento della frequenza cardiaca
  • Mixedema (accumulo di liquidi sottocutaneo)

Il mixedema è dato dall’accumulo nei tessuti di certe glicoproteine per poco smaltimento; più frequente nelle forme più avanzate di ipotiroidismo, è specialmente palese nella pelle, nei muscoli e a livello cardiaco favorendo il gonfiore cutaneo e diminuzione della performance muscolare e cardiaca.

Nei casi estremi, il coma mixedematoso è la complicazione ultima dell’ipotiroidismo grave non curato.

Visita per ipotiroidismo

Ipotiroidismo: alimentazione e rimedi naturali

 IPOTIROIDISMO INFANTILE

L’ipotiroidismo infantile congenito, se non individuato e curato rapidamente, causa danni irreversibili, principalmente a carico del sistema nervoso centrale, con serio ritardo mentale.

Alla nascita possono apparire problemi respiratori, ittero, costipazione, problemi della suzione, ingrossamento della lingua, pianto rauco, problemi a tenere la testa dritta e la posizione seduta, ritardo della maturazione ossea.

Nelle situazioni non curate si genera anche bassa statura disarmonica per brevità degli arti confronto al tronco.

Diagnosi

Semplici esami del sangue con controllo dei livelli di TSH e degli ormoni tiroidei (nello specifico la tiroxina, FT4) consentono di diagnosticare facilmente l’ipotiroidismo anche nelle forme iniziali.

L’ecografia tiroidea e il dosaggio nel sangue degli anticorpi anti-tiroide sono un efficace completamento, principalmente nelle forme autoimmuni.

ipotiroidismo infantile

ipotiroidismo infantile

IPOTIROIDISMO AUTOIMMUNE: TIROIDITE DI HASMOMOTO

La tiroidite di Hashimoto è un particolare tipo di ipotiroidismo autoimmune che distrugge le cellule tiroidee mediante processi immunitari mediati da cellule e anticorpi. Le donne sono spesso le più colpite. Il rapporto donne-uomini è di almeno 10: 1. Sebbene alcune fonti parlino di diagnosi intorno ai 50 anni, alla maggior parte delle donne viene diagnosticata ad un’età compresa tra i 30 e i 50 anni.

È la causa più comune di ipotiroidismo nei paesi sviluppati. Ma è causato in gran parte del mondo anche da un apporto alimentare inadeguato di iodio.

COME SI MANIFESTA L’IPOTIROIDISMO AUTOIMMUNE E QUALI SONO I SINTOMI?

La manifestazione della malattia può anche essere subclinica.

I primi sintomi possono includere stitichezza, affaticamento, pelle secca e aumento di peso.

I sintomi più avanzati possono includere: intolleranza al freddo, diminuzione della sudorazione, sordità nervosa, neuropatia periferica, diminuzione dell’energia, depressione, demenza, perdita di memoria, crampi muscolari, dolori articolari, perdita di capelli, apnea, menorragia e sintomi di pressione nel collo da ingrossamento del gozzo come la raucedine della voce.

Le manifestazioni possono includere:

  • Pelle fredda e secca
  • Edema facciale particolarmente peri orbitale, così come edema senza vaiolatura che coinvolge mani e piedi
  • Unghie fragili
  • Bradicardia
  • La fase di rilassamento ritardata dei riflessi tendinei
  • Elevata pressione sanguigna
  • Discorso lento
  • Atassia
  • Macroglossia

L’anemia è presente dal 30% al 40% dei casi e possono verificarsi livelli elevati di colesterolo totale, LDL e trigliceridi.

La manifestazione della tiroidite di Hashimoto può essere diversa e presentarsi in diversi organi.

Inizialmente i pazienti possono avere sintomi di ipertiroidismo, proprio perché la distruzione iniziale delle cellule tiroidee richiede un aumento del rilascio di ormone tiroideo nel flusso sanguigno.

Ma quando una buona quota di ghiandola è stata danneggiata, a causa della risposta autoimmune, i pazienti manifestano sintomi di ipotiroidismo.

Questi sintomi sono insidiosi e variabili e possono interessare quasi tutti gli organi del nostro corpo.

ipotiroidismo autoimmune

ipotiroidismo autoimmune: alimentazione e rimedi naturali

IPOTIROIDISMO: L’IMPORTANZA DELLO IODIO 

Nell’ipotiroidismo, per mantenere in salute la nostra ghiandola tiroidea o per fare in modo che essa recuperi la sua corretta funzionalità, bisogna avere delle accortezze da un punto di vista alimentare.

LO IODIO NELL’IPOTIROIDISMO

Molti disturbi tiroidei, soprattutto l’ipotiroidismo, possono essere prevenuti fornendo ogni giorno alla tiroide quantità adeguate dei micronutrienti necessari per il suo corretto funzionamento, a partire dallo iodio, costituente chiave degli ormoni tiroidei.

Lo iodio può essere assunto attraverso l’alimentazione, ma la quantità ottenibile con la dieta media della popolazione non permette di soddisfare il fabbisogno giornaliero. Per questa ragione, tutte le istituzioni sanitarie a livello mondiale raccomandano l’uso regolare di sale iodato.

In Italia, per aumentare l’assunzione di iodio e prevenire condizioni di iodoinsufficienza, è stata introdotta la legge n. 55/2005 «Disposizioni finalizzate alla prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie da carenza iodica», seguita nel 2009 dall’istituzione dell’Osservatorio Nazionale Monitoraggio Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI). La legge n. 55/2005 riconosce l’importanza dell’uso regolare di sale iodato (che deve contenere 30 mg di iodio/kg di sale), rendendone obbligatoria la presenza in tutti i punti vendita e sollecitandone l’impiego nella ristorazione collettiva e nell’industria alimentare.

Fonti alimentari di iodio

I cibi naturalmente caratterizzati da un più elevato contenuto di iodio e in grado di assicurarne un apporto maggiore in relazione alle quantità mediamente consumate con la dieta sono il pesce di mare, i crostacei e i prodotti ittici derivati, il latte e i latticini (contenuto iodico variabile in funzione dell’alimentazione del bestiame e dell’uso di disinfettanti contenenti iodio per pulire le mammelle prima della mungitura).

Le carni di qualunque tipo forniscono quantità modeste di iodio, così come i cereali e i vegetali non specificamente arricchiti, il cui contenuto iodico varia notevolmente in funzione della varietà, delle caratteristiche del terreno e delle modalità di coltivazione.

Il contenuto di iodio delle verdure (per esempio, patate e carote), dei cereali ( riso soffiato ecc.) e dei prodotti da forno può essere aumentato attraverso l’aggiunta di quantità definite di iodio (prodotti fortificati) in alimenti che lo contengono. Tra questi ci sono le alghe WAKAME e KELP, ideali da unire a zuppe di ortaggi e nelle infinite varianti dell’insalate.

alga wakame

Ipotiroidismo: alimentazione e alga wakame

IPOTIROIDISMO: L’IMPORTANZA DEL SELENIO

Un altro elemento fondamentale nell’ipotiroidismo è il Selenio, oligoelemento molto diffuso in natura, è presente nel suolo, nei vegetali, nell’acqua e nei cibi

IL SELENIO NELL’IPOTIROIDISMO

E’ utile per la funzione del nostro organismo ed in particolare della tiroide. Infatti la tiroide è l’organo che contiene la maggior concentrazione di selenio, all’interno di alcune proteine chiamate appunto selenoproteine, utili per la produzione degli ormoni tiroidei e per il loro ruolo antinfiammatorio ed antiossidante. Dunque un’adeguata assunzione di selenio è fondamentale per il benessere della tiroide ed è stato dimostrato che può essere un prezioso alleato in diverse patologie tiroidee.

Il ruolo del selenio nella tiroidite cronica autoimmune (tiroidite di Hashimoto, comune causa di ipotiroidismo) è quello di ridurre la quantità di auto-anticorpi, i responsabili di tale patologia, e quindi di supportare la funzione tiroidea. Nel quadro di morbo di Basedow (comune causa di ipertiroidismo) una supplementazione di selenio può ridurre gli autoanticorpi, supportare la risposta ai farmaci anti-tiroidei e migliorare i disturbi oculari, se presenti.

Fonti di selenio

Nell’ipotiroidismo è importante assumere una quota giornaliera di selenio per assicurare alla nostra tiroide il giusto supporto. Le fonti più importanti di selenio sono i cereali (grano, farine, soia), seguiti da carne (frattaglie, manzo), pesce (merluzzo, tonno), frutti di mareuova e latticini; anche vegetali come cavolo, broccoli, carote, piselli, fagioli, pomodori e patate contengono selenio. Esistono inoltre in commercio vegetali addizionati di selenio.

Pertanto è prima di tutto necessaria una dieta varia e completa, a cui è possibile associare un integratore a base di selenio (circa 100 µg al giorno), utile soprattutto per le persone con disturbi tiroidei.

il selenio

Ipotiroidismo: alimentazione e rimedi naturali

IPOTIROIDISMO: SUGGERIMENTI ALIMENTARI

Ci sono alcune accortezze alimentari, in caso di ipotiroidismo, per sostenere la funzionalità della nostra tiroide.

Ridurre carboidrati, dolci e farine raffinate; se c’è ipotiroidismo in età giovanile intervenire con una dieta che deve essere povera o priva GLUTINE (il glutine alza gli anticorpi antitiroidei danneggiando la tiroide).

Vanno bene cibi ricchi di tirosina come CIOCCOLATA extra fondente, SEMI DI ZUCCA, SOIA, MANDORLE e MERLUZZO..

Ridurre l’introduzione di tutti i cibi ricchi di ormoni e gozzigeni come i LATTICINI, ricchi di calcio, i quali inibiscono le funzioni tiroidee.

Non esagerare con le CRUCIFERE (cavoli, broccoli…) in quanto se assunti in abbondanza possono influenzare l’attività tiroidea.

Alla mattina, a colazione, potrebbe essere un’idea gustosa provare un centrifugato a base CETRIOLO, SEDANO, CAROTA, LIMONE, e MELA in quanto servono ad attivare la tiroide.

Ottime sono le RAPE ROSSE, L’AVENA, LA QUINOA, GLI SPINACI che contengono betaina che serve a controllare i livelli di omocisteina.

frullato per ipotiroidismo

Ipotiroidismo: alimentazione e rimedi naturali

IPOTIROIDISMO: INTEGRATORI NATURALI

Questi sono alcuni degli integratori più importanti per alzare la funzionalità tiroidea in caso di ipotiroidismo:

Tirosina: è uno degli aminoacidi che formano le proteine dell’organismo umano. Non si tratta di un aminoacido essenziale in età adulta perché può essere sintetizzato dall’organismo a partire da un altro aminoacido, la fenilalanina. E’ molto importante per la produzione dell’ormone T3 in caso di ipotiroidismo. La tirosina andrebbe integrata di mattina quando gli ormoni tiroidei raggiungono il loro picco massimo tra le 10 e le 11.

Taurina: è un amminoacido non essenziale che contiene zolfo e può essere fornita sia dalla dieta, sia sintetizzata nell’organismo da metionina e cisteina, in presenza di vitamina B6. La sua integrazione è utile negli ipotiroidei qual’ ora soprattutto in chi soffre di malattie cardiovascolari come ipertensione e aritmie. Il suo livello viene abbassato dai glutammati (dado, patatine in sacchetto, pastasciutte già pronti, cracker e dal mercurio).

Alga Kelp: Kelp è un termine a cui generalmente vengono associate alghe diverse appartenenti al genere fucus e laminaria con proprietà biologiche simili a quelle del Fucus vesiculosus. L’alga kelp si trova nel mare Atlantico, nel mar di Barents in particolare. L’alga essiccata presenta un colore bruno scuro con forte odore salmastro. Ricca di iodio e di tirosina utile per la formazione di ormoni tiroidei, è indicata per quelle persone che vogliono favorire la stimolazione endocrina e quella del metabolismo basale, la funzionalità tiroidea, la termogenesi, il dispendio energetico e quindi per chi desidera perdere peso.

Coleus forskohlii: è una pianta appartenente alla famiglia delle Lamiaceae o Labiatae (ortica, menta) nota da secoli alla medicina ayurvedica. La molecola principalmente responsabile dell’azione curativa è la forskolina di cui una delle funzioni è quella di promuove il dimagrimento contribuendo a trattare l’ipotiroidismo, stimolando il rilascio di ormoni tiroidei.

Selenio: minerale essenziale nella trasformazione del T4 in T3. Riduce le problematiche cardiovascolari grazie alla sua funziona antiossidante, supporta la spermatogenesi e serve per il mantenimento di unghie e capelli soprattutto in donne ipotiroidee.

Bagni con olii essenziali: di sera per mantenere in equilibrio i livelli ormonali fare un bel bagno caldo di 20 minuti con i seguenti consigli: 250 grammi di sale marino integrale + 2 cucchiai di olio di oliva + 200 ml di latte vaccino + 10 gocce di olio essenziale (5 melissa + 5 pino silvestre).

olio essenziale per ipotiroidismo

olio essenziale per ipotiroidismo

Dott.ssa Maria Chiara Destro

Blog Maria Chiara Destro Padova

Maria Chiara Destro (@mariachiaradestro.it)

 

 

 

 

Il suono magico delle campane tibetaneOmocisteina ed il benessere cardiovascolare

Cosa dicono di me




Mi farebbe piacere ricevere un feedback sulla tua esperienza.

Se lo desideri, puoi inserirlo direttamente sulla mia Pagina Facebook.