Ipercolesterolemia 1.0: rimedi naturali per contrastare questa infiammazione
IPERCOLESTEROLEMIA: RIMEDI NATURALI PER CONTRASTARE QUESTA INFIAMMAZIONE
I rimedi naturali per l’ipercolesterolemia prevedono l’utilizzo di erbe e piante officinali ricchi in steroli o fitosteroli (contenuti soprattutto in oli vegetali, cereali e frutta), riso rosso fermentato che, se inseriti in una dieta equilibrata, possono ridurre i livelli di grassi e trigliceridi nel sangue.
E’ molto importante mettere in atto una pulizia del fegato con l’obiettivo di abbassare l’ipercolesterolemia nel sangue. Perché? Il fegato genera la maggior parte del colesterolo che circola nel nostro corpo, in proporzione superiore a tre volte di quello che contiene la nostra dieta. La pulizia del fegato si può favorire ancora una volta con l’alimentazione, introducendo cibi depurativi e antiossidanti, freschi e biologici: tra le verdure: carciofo, cardo mariano, prezzemolo e sedano, mentre tra i frutti mela, uva, mirtillo e limone (anche spremuto in acqua al mattino a digiuno), inoltre cereali come ad esempio il riso integrale, olio extravergine di oliva biologico in piccole quantità (un cucchiaio sull’insalata) ed una spezia, la curcuma (sia usata in cucina che come integratore in compresse), il tè verde. Ovviamente nella fase di depurazione devono essere evitati gli alimenti che possono intossicarlo: i grassi animali, i grassi vegetali idrogenati, i cibi industriali, gli alcolici; anche gli alcolici portano all’intossicazione del fegato. Attenzione che sia gli additivi alimentari che l’eccesso di proteine non contribuiscono a disintossicare il fegato.
INTEGRATORI ALIMENTARI PER IPERCOLESTEROLEMIA 1.1
– Il riso rosso fermentato (Oryza sativa), è uno dei primi integratori che viene utilizzato per l’ipercolesterolemia. E’ ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina ad opera di un particolare lievito, chiamato Monascus purpureus o lievito rosso. Questo riso, che deve il suo nome alla caratteristica colorazione, rappresenta un componente tradizionale della medicina tradizionale cinese ma è molto conosciuto anche in occidente per le preziose virtù di abbassare l’ipercolesterolemia.
L’enorme interesse scientifico che circonda il riso rosso è legato alla presenza di Monascus purpureus; durante la sua attività fermentatrice, questo lievito si arricchisce infatti di un gruppo di sostanze, denominate monacoline. Tra queste spicca la monacolina K in grado di inibire la HMG-CoA reduttasi, che rappresenta un enzima chiave nella biosintesi del colesterolo. Dal momento che i suoi livelli plasmatici dipendono soprattutto da questa via biosintetica (e solo in misura minore dalla dieta), l’integrazione con riso rosso fermentato si è rivelata efficace per l’ipercolesterolemia, normalizzare i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi.
–Coenzima Q10: il riso rosso se assunto per lunghi periodi, potrebbe ridurre la sintesi di ubiquinone – un potente ANTIOSSIDANTE noto come coenzima Q10 – la cui integrazione diventa necessaria ed opportuna se si considera la sua azione protettiva sul sistema cardiocircolatorio e quindi per ridurre l’ipercolesterolemia.
–Berberina: proveniente dall’estratto secco di Berberis aristata DC, è un alcaloide di origine vegetale ottenuto dalla corteccia, dalla radice e dai rizomi delle piante del genere Berberis. È conosciuta dalla medicina tradizionale cinese per i suoi molteplici benefici. È una fra le sostanze naturali più studiate per le sue proprietà fitoterapiche nell’abbassare l’ipercolesterolemia.
–Omega 3: acidi grassi essenziali definiti “grassi amici”, sono conosciuti per i numerosi benefici per la nostra salute e per la loro capacità di regolare il livello di colesterolo nel sangue. Una dieta ricca di Omega 3 è generalmente consigliata per chi soffre di particolari problemi cardiaci e per questo sono molto più di un semplice regolatore del livello del colesterolo: rientrano in quella categoria di prodotti naturali che in generale mantengono ossigenate le cellule dell’organismo, prevenendo anche patologie molto gravi del sistema cardiovascolare come l’aggregazione piastrinica (il che a sua volta si traduce in una diminuzione del rischio di trombi), l’aterosclerosi e l’ipertensione.
Si trovano principalmente nel pesce come il salmone, il tonno, il pesce spada, le aringhe e le sardine, lo sgombro. In realtà però si trovano anche in alimenti di origine vegetale come la verdura a foglia larga come gli spinaci, la frutta secca, le noci e le mandorle, l’avocado.
– L’aglio (Allium sativum): è un antiaggregante piastrinico e fibrinolitico. Se assunto, abbassa l’ipercolesterolemia, migliora l’equilibrio HDL/LDL e riduce i trigliceridi. Utilizzato sotto forma di estratto secco, è un rimedio assai utilizzato nei casi di ipercolesterolemia, ipertensione, prevenzione dell’arteriosclerosi.
INTEGRATORI ALIMENTARI PER IPERCOLESTEROLEMIA: 1.2
– Tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta che abbassa l’ipercolesterolemia e ha proprietà digestive e diuretiche. Infatti, i principi attivi in essa contenuti sono amari e favoriscono la digestione, tonificando pancreas e fegato. Inoltre, il tarassaco è costituito da molecole come l’acido caffeico che sono in grado di stimolare il glomerulo, di conseguenza agiscono come diuretici. Il tarassaco promuove l’eliminazione biliare del colesterolo in eccesso e ne riduce l’assorbimento grazie alla ricchezza in fitosteroli e fibre solubili.
-Garcinia (Garcinia gummi-gutta): la scorza del suo frutto contiene vitamine, carotenoidi, flavonoidi, polisaccaridi, pectine e l’acido idrossicitrico (HCA), in grado di inibire l’enzima ATP citratoliasi, di enorme importanza nella metabolizzazione dei grassi. A differenza del più comune acido citrico, abbondante nei limoni e utilizzato dall’industria alimentare come conservante, l’acido idrossicitrico è estremamente raro in natura e se assunto è in grado sciogliere ed eliminare il grasso in eccesso dall’organismo. Gli studi hanno dimostrato che questo principio attivo blocca la sintesi di acetilcoenzima A, un substrato energetico utilizzato dall’organismo per la sintesi del colesterolo e altri lipidi. La sua assunzione permette di ridurre la produzione di colesterolo e trigliceridi (fino al 27%) a partire dagli zuccheri, per la sua attività di abbassare l’ipercolesterolemia.
– Carciofo (Cynara scolymus) è caratterizzato da principi attivi organici quali sesquiterpeni, flavonoidi e cinarine. Per questi costituenti, il carciofo si configura come un ottimo eupeptico: una digestione alterata potrebbe essere una con-causa del disordine lipidico. Inoltre, il carciofo stimola la secrezione gastrica, salivare, intestinale ed epatica; le funzionalità epatiche e pancreatiche sono favorite dai flavonoidi e dall’acido chinico, che conferiscono, quindi, proprietà coleretiche e colagoghe. Infine, il carciofo agisce sull’assimilazione e sulla metabolizzazione delle sostanze lipidiche; la sua azione nell’abbassare l’ipercolesterolemia è simile a quella vista per il tarassaco.
– Curcuma (Curcuma longa): la parte utilizzata in campo alimentare e fitoterapico è il rizoma, un fusto sotterraneo contenente sostanze di riserva per la pianta. La droga viene utilizzata come spezia sia nei Paesi di origine che in quelli occidentali, dove rientra nella preparazione del curry e di salse varie. Per la sua caratteristica di colorare di giallo i cibi, la curcuma è conosciuta anche con il nome di zafferano d’India. L’aroma, caldo e pungente, ricorda invece quello dello zenzero.
La presenza nel rizoma essiccato di polifenoli, capitanate dalla curcumina, conferisce alla droga diverse proprietà. Le più conosciute e dimostrate sono quelle coleretiche-colagoghe, che favoriscono la produzione di bile ed il suo deflusso verso l’intestino; la curcuma può quindi MIGLIORARE LA SALIUTE DEL FEGATO, contribuire ad eliminare gli eccessi di colesterolo e facilitare la digestione di pasti abbondanti e ricchi di grassi. Molto utile nel trattamento della dispepsia (cattiva digestione), del meteorismo e della flatulenza (possiede proprietà carminative ed antispastiche), la curcuma ha dimostrato anche proprietà antinfiammatorie, antivirali ed antiossidanti. Si è rivelata potenzialmente utile nel trattamento di numerose malattie, tra cui il morbo di Alzheimer, l’AIDS, l’artrite e diversi tipi di cancro, in particolare quello al colon-retto e al pancreas.
INTEGRATORI ALIMENTARI PER IPERCOLESTEROLEMIA: 1.3
– Resveratrolo: polifenolo utilizzato per abbassare l’ipercolesterolemia, soprattutto le LDL. Appartiene alla famiglia di composti polifenolici ed è presente negli acini dell’uva, nel vino, in alcune bacche e semi oleosi (arachide) e in particolari piante. Per esempio, nella medicina tradizionale asiatica si utilizza la pianta Polygonum cuspidatum, particolarmente ricca di resveratrolo, per curare i disturbi al cuore e al fegato. Nell’uva è contenuto solo nella buccia, mentre il contenuto nel vino dipende dalla pianta della vite, dalla locazione geografica di coltivazione e dal tempo di fermentazione. Come conseguenza, il contenuto di resveratrolo dipende dal tipo di vino ed è maggiore nel vino rosso che in quello bianco o rosato.
Le attività biologiche di questa sostanza sono diverse:
– come sostanza antinvecchiamento, il resveratrolo è considerato un antiossidante,
– è attivo contro alcuni radicali liberi e impedisce l’ossidazione del colesterolo LDL.
– efficace contro la riduzione del rischio cardiovascolare, calcolato basandosi sui valori di colesterolo.
Il vero limite del resveratrolo sta nel dosaggio e la biodisponibilità. Perché il resveratrolo possa avere effetto, deve avere una concentrazione nel sangue consigliata di almeno 10 mg/l. In altri termini devono circolarne nel nostro corpo circa 50 mg. La buccia dell’acino di uva rossa contiene circa 50-100 microgrammi di resveratrolo e la sua concentrazione nel vino rosso è dell’ordine di 0,3-0,5 mg/l. Un individuo per assumere dosi consigliate di reveratrolo dovrebbe bere 4 litri al giorno di vino o dovrebbe mangiare 3-6 kg di buccia di acini di uva al giorno!
La biodisponibilità che indica la capacità del corpo umano di assorbire una sostanza è bassissima, in quanto viene metabolizzato molto velocemente.
– Carnitina: la carnitina è un acido carbossilico contenente azoto, sintetizzato a livello epatico e renale a partire da due aminoacidi chiamati rispettivamente metionina e lisina (in presenza di ferro, vitamina C, B1 e B6). All’interno del nostro corpo la carnitina si trova concentrata soprattutto a livello muscolare (circa il 95%) e cardiaco. Modeste quantità di carnitina sono presenti anche nei reni, nel fegato e nei testicoli.
La carnitina esiste in diverse forme, e quella biologicamente attiva, utilizzata come integratore alimentare, è la L-carnitina.
Le sue principali funzioni:
-facilita l’ingresso degli acidi grassi a catena lunga all’interno dei mitocondri dove vengono ossidati per produrre energia;
-limita l’accumulo di acido lattico e permette un miglioramento delle prestazioni sportive;
-aumenta inoltre la vasodilatazione periferica migliorando così il flusso e la distribuzione dell’ossigeno;
-recenti studi attribuiscono alla carnitina anche un ruolo importante nell’abbassamento dell’ipercolesterolemia e dei trigliceridi.
La carnitina è contenuta soprattutto negli alimenti di origine animale come la carne ed i prodotti caseari. Anche l’avocado ed il Tempeh (semi di soia fermentati) sono buone fonti di carnitina.
Sebbene non esista un livello di assunzione raccomandato il dosaggio medio di carnitina varia dai 500 ai 2000 mg al giorno.
INTEGRATORI ALIMENTARI PER IPERCOLESTEROLEMIA: 1.4
Tra i rimedi naturali per abbassare l’ipercolesterolemia possono essere utili anche i seguenti sali minerali e vitamine:
– Magnesio, e Cromo sono necessari per il corretto metabolismo degli zuccheri; una carenza di cromo influenza la capacità dell’insulina di regolare il livello di glucosio nel sangue, soprattutto se in presenza di ipercolesterolemia, compare all’interno di un quadro più complesso come quello della sindrome metabolica.
– Vitamina C tra le qualità c’è infatti anche la capacità di incidere positivamente sui valori del colesterolo.
La ricerca ha dimostrato che la somministrazione di 500 milligrammi di acido ascorbico per un periodo minimo di 4 settimane produce una riduzione dei livelli di colesterolo LDL ed un aumento del colesterolo HDL.
– Vitamina B3 detta anche Niacina, è una componente organica estremamente importante, che aiuta il corpo ad aumentare il colesterolo buono e a diminuire quello cattivo, e viene spesso prescritta dai medici ai pazienti che hanno problemi di pressione sanguigna alta o che hanno avuto una malattia cardiaca. Si trova sia nei vegetali che negli animali e una sua carenza è rara.
È molto importante sottolineare che la niacina fa sì aumentare i livelli di HDL, e abbassare quelli delle LDL e trigliceridi; è necessario mangiare bene e fare molto esercizio fisico per ottenere il massimo beneficio (quindi adottare uno stile di vita sano!).
IN CONCLUSIONE
Per combattere l’ipercolesterolemia è dunque importante assumere antiossidanti in abbinamento a prodotti erboristici che mirano a ridurre i livelli dei grassi nel sangue. Per abbassare i livelli di colesterolo l’arte erboristica sfrutta la bile: essa viene prodotta dal fegato a partire dai sali di colesterolo, sottraendo proprio questo elemento al sangue. Affinché questo processo porti ad un risultato di successo è necessario trovare il modo di limitare il ricircolo enteroepatico, ovvero il processo attraverso il quale l’intestino riassorbe parte della bile prodotta e in esso riversata. Ciò può essere fatto con piante ad azione coleretica (che stimolano dunque la produzione della bile).
Dott.ssa Maria Chiara Destro
Blog Maria Chiara Destro Padova
Maria Chiara Destro (@mariachiaradestro.it)
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