INFIAMMAZIONE 1.0: CONSIGLI ALIMENTARI
INFIAMMAZIONE 1.0: CONSIGLI ALIMENTARI
L’infiammazione è un meccanismo di difesa innato e aspecifico che si attiva in risposta ad un danno cellulare provocato da agenti di varia natura.
In generale, il termine infiammazione, si riferisce a tutte le attività del sistema immunitario che si verificano quando il corpo sta cercando di combattere infezioni potenziali o reali, eliminare molecole tossiche o riprendersi da un danno fisico.
A tutti gli effetti, il sistema immunitario è come un’unità militare con una vasta gamma di strumenti nel suo arsenale: l’infiammazione è uno di questi.
La risposta infiammatoria è caratterizzata dall’accumulo locale di fluidi (gonfiore o edema) accompagnato da dolore, calore, arrossamento e compromissione della funzione della zona colpita.
A rendere riconoscibile un’infiammazione è il suffisso “-ite” con cui terminano tutte le malattie o disturbi che ne sono caratterizzati: polmonite, otite, cistite, artrite, congiuntivite, gastrite, colite ecc.
L’infiammazione è detta anche:
- Risposta infiammatoria
- Flogosi
- Risposta flogistica
L’inizio di un processo infiammatorio normalmente è innescato da un danno provocato dai radicali liberi.
I radicali liberi, la cui crescita viene favorita dai raggi UV, fumo di sigaretta, sostanze di sintesi contenute negli alimenti, inquinamento, stress, ecc.., possono danneggiare la membrana di una cellula e disattivarne i nostri meccanismi di difesa, facendo morire prematuramente la cellula.
Gli studi confermano che la maggior parte delle infiammazioni sono prevenibili con un corretto stile di vita.
Questo è possibile, innanzitutto, con l’adozione di alimenti ricchi di molecole in grado di contrastare o bloccare l’infiammazione.
E’ importante che uno stile di vita e un’alimentazione corretta inizi fin dai primi anni di vita e che si protragga negli anni, in quanto i benefici di un cambiamento, nella dieta, possono comparire anche dopo 15-60 anni dopo la sua adozione.
INFIAMMAZIONE: QUALI SONO I SEGNALI TIPICI
A prescindere da localizzazione e natura, i cosiddetti segni cardinali dell’infiammazione compongono uno schema specifico.
I segni cardinali dell’infiammazione sono:
- ROSSORE(rubor): l’arrossamento dipende dalla dilatazione dei piccoli vasi sanguigni nell’area in cui è avvenuto il danno. La vasodilatazione e l’aumento della permeabilità favoriscono la migrazione delle cellule del sistema immunitario, dal circolo sanguigno al sito di flogosi e, al contempo, consentono l’allontanamento degli elementi di scarto
- CALORE(calor): l’aumento della temperatura locale è causato dall’aumentato flusso sanguigno ed è sperimentato solo nelle parti periferiche del corpo come la pelle; se la flogosi è molto estesa, può manifestarsi anche febbre.
- GONFIORE(tumor): l’edema è causato principalmente dall’accumulo di liquido al di fuori dei vasi sanguigni; la formazione dell’essudato, fluido ricco di proteine e di cellule del sangue, che ha lo scopo di contrastare l’agente dannoso direttamente nel sito dell’infiammazione
- DOLORE (dolor): dipende dal gonfiore/edema dei tessuti, dalla dilatazione dei vasi sanguigni e dall’intervento nella risposta flogistica di alcuni mediatori dell’infiammazione, come la bradichinina e le prostaglandine.
- PERDITA DI FUNZIONALITÀ (functio lesa): la perdita di funzione può derivare da dolore che inibisce la mobilità o da grave gonfiore che impedisce il movimento nell’area infiammata.
I primi quattro segni cardinali dell’infiammazione furono descritti nel I secolo d.C. dal medico romano Aulo Cornelio Celso; la quinta conseguenza dell’infiammazione – functio lesa – è una caratteristica notata dal patologo tedesco Rudolf Virchow nel XIX secolo.
Perché compaiono questi segni?
I mediatori pro-infiammazione, tra cui le citochine, vengono rilasciati per segnalare il pericolo e il nostro sistema risponde con gli strumenti che ha a disposizione per risolvere il problema.
Dolore, gonfiore, arrossamento e calore sono i classici segni esterni di questo processo:
- Il dolore ci avvisa dell’insulto;
- Un’area può gonfiarsi quando i fluidi vengono migrati verso la lesione;
- Seguono calore e arrossamento, mentre l’aumento del flusso sanguigno porta le cellule ad avviare il processo di guarigione.
Inoltre, a seconda della causa, sistemi di messaggistica simili agli ormoni possono ordinare al sangue di coagularsi per chiudere una ferita, mentre quando sono presenti agenti patogeni come batteri o virus, la risposta immunitaria comporta l’invio di globuli bianchi per combattere ed eliminare l’infezione.
Tra i gruppi contenenti molecole, per contrastare l’INFIAMMAZIONE, ci sono i polifenoli :
–POLIFENOLI: è cruciale integrare nella nostra alimentazione quotidiana una varietà di alimenti ricchi di polifenoli. Verdure a foglia verde, frutti rossi, tè, frutta colorata e cereali integrali sono solo alcuni degli alimenti che forniscono una buona quantità di questi composti benefici.
E’ noto che i polifenoli sono potenti antiossidanti per la loro azione contro i radicali liberi, ma soprattutto sono in grado di contrastare l’infiammazione cellulare. Si tratta di un processo della naturale attività delle cellule, che – in determinate condizioni – può degenerare compromettendo le più disparate funzioni del nostro organismo.
-Il RESVERATROLO: è un composto fenolico prodotto da diverse specie vegetali.
E’ presente ad esempio nella buccia degli acini d’uva.
Questo composto possiede attività contro l’infiammazione e proprietà vasodilatatorie.
Inibisce l’aggregazione piastrinica, l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL) e aumenta il colesterolo buono (HDL), riducendo pertanto il rischio di malattie miocardiche e arteriosclerotiche.
Il resveratrolo inoltre contrasta i danni indotti dai radicali liberi.
Come dimostrano dati recenti, grazie a questa attività antiossidante e a quella antimutagena, esso sembra avere anche una azione chemioprotettiva, inibendo lo sviluppo di tumori.
Tali conoscenze hanno suggerito che il composto fenolico potesse contrastare gli effetti del fumo da sigaretta. Nei fumatori infatti si assiste ad un aumento dello stato ossidativo e infiammatorio.
-Il LICOPENE è un polifenolo che si trova soprattutto all’interno delle pareti cellulari dei pomodori.
I pomodori cuocendoli con un po’ d’olio (essendo una vitamina che si assorbe con i lipidi), scoppiano e rilasciano una maggiore quantità di licopene, dalla potente azione antiossidante e antitumorale.
Tra le principali funzioni : proteggere la pelle dall’invecchiamento cutaneo, e quindi dall’infiammazione, abbassa il rischio di cataratta, macuolopatia, malattie cardiache neutralizzando i radicali liberi prima che arrechino danno alle strutture cellulare.
-CATECHINE: le catechine sono sostanze appartenenti al gruppo dei polifenoli, composti a loro volta presenti in numerose piante legnose e responsabili del gusto caratteristico dei loro prodotti (per esempio il tè) e di alcune loro proprietà.
Posseggono importanti proprietà antiossidanti, in grado cioè di proteggere le cellule dai danni provocati dai radicali liberi.
Alcuni studi hanno inoltre messo in evidenza la capacità delle catechine di rendere più elastiche le pareti dei vasi sanguigni, a vantaggio dei valori della pressione sanguigna.
Diversi studi ascrivono inoltre a queste sostanze proprietà immunostimolanti, neuroprotettive (sarebbero in grado di prevenire e trattare le patologie neurodegenerative) ed epatoprotettive.
Le catechine sarebbero inoltre in grado di accelerare il metabolismo dei grassi e degli zuccheri, facilitando la perdita di peso corporeo. Le catechine, infine, oltre a espletare funzioni antiossidanti e antinfiammatorie dirette, potenzierebbero altri sistemi antiossidanti (per esempio quelli in cui viene coinvolta la vitamina E).
–COMPOSTI SOLFORATI: e crucifere, o brassicacee, sono ortaggi molto ricchi di acqua e di fibre, minerali e vitamine indispensabili per la salute dell’intero organismo.
Broccoli, cavoli, verze, cavolfiore, ecc.., si distinguono dai fiori a quattro petali disposti a croce, da cui deriva appunto il nome.
Le loro proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antitumorali, derivano dall’apporto di minerali presenti in quantità come: potassio, calcio, fosforo, ma anche il contenuto di acido folico, vitamina A, C e K.
L’effetto protettivo delle crucifere è soprattutto quello nel contrasto di due delle patologie più diffuse e letali nei paesi occidentali, ossia il cancro e le malattie cardiovascolari.
Le crucifere hanno proprietà benefiche per la salute intestinale: sostengono la funzionalità dell’intestino, grazie al contenuto di fibra che stimola la peristalsi e favorisce la motilità intestinale (in caso di gas addominali, colite, Morbo di Crohn).
Essendo le più importanti fonti di calcio nel mondo vegetale, sono ottimi alleati per la salute del sistema scheletrico delle ossa, delle cartilagini e dei denti.
Sono ipocaloriche, hanno elevato potere saziante, sostengono il sistema immunitario, e, grazie al contenuto di beta-carotene e vitamina A, favoriscono la salute della vista e della pelle.
INFIAMMAZIONE 2.1: LA NATURA CI VIENE IN AIUTO
Altri 2 gruppi di sostanze molto importanti per contrastare l’INFIAMMAZIONE sono: Terpeni e Cumarine
–TERPENI: sono una grande e diversa classe di composti organici responsabili degli odori e dei sapori unici di molte piante.
In termini pratici, questi composti vegetali sono presenti per attrarre o respingere altri organismi.
Non sorprende che esistano per attirare gli impollinatori o per assicurare la sopravvivenza di una pianta, non ne abbiamo mai abbastanza.
Sono contenuti nella frutta secca oleosa come le nocciole, negli agrumi, nei broccoli e nel Ganoderma lucidum (Reishi).
Ci sono molti tipi diversi di terpeni. Ecco alcuni dei terpeni più importanti che si trovano nella pianta di cannabis e che sono usati in tutto il mondo per i loro vari effetti terapeutici:
– Limonene
– Pinene
– Mircene
– Linalolo
– Beta-Cariofillene
Il limonene si trova nell’aroma di arance, limoni, lime e tutte le piante agrumate. Che si tratti di scorza di agrumi, ginepro, rosmarino o menta piperita, questo piacevole odore è attribuito a un’elevazione dell’umore e dello spirito.
Il limonene– con il suo profumo seducente – è presente in molti dei prodotti che usiamo oggi, ed è stato a lungo usato per combattere l’infiammazione e l’obesità.
INFIAMMAZIONE 2.2: LA NATURA CI VIENE IN AIUTO CON LE CUMARINE
–CUMARINE: Le cumarine sono una famiglia di sostanze naturali largamente distribuite nel mondo vegetale.
Il termine cumarina deriva dalla Coumarona odorata, una leguminosa del Sud America dalla quale la molecola è stata isolata per la prima volta nel lontano 1820.
Presenti negli agrumi (arancia, limone, mandarino, pompelmo) si rivelano preziosi nella prevenzione delle infiammazioni croniche.
L’esculina – glicoside cumarinico presente nelle foglie dell’ippocastano – diminuisce la permeabilità dei capillari (azione antinfiammatoria vascolare) e ne aumenta la resistenza, migliorando la funzionalità delle vie vascolari anche grazie a virtù antiflogistiche.
La stessa cumarina, che abbonda nelle sommità fiorite del Meliloto (trifoglio dolce), ha dimostrato spiccate proprietà antiedematose in modelli animali.
Non a caso questa droga viene suggerita, in associazione ai flavonoi dei, nel trattamento e nella profilassi dell’insufficienza venosa e delle sue manifestazioni.
INFIAMMAZIONE: CONSIGLI ALIMENTARI
Vediamo come è necessario comportarsi per attuare un piano di prevenzione contro l’infiammazione:
–mantenere il peso corporeo all’interno di un intervallo di normalità. Il mantenersi protegge da vari tumori: colon, seno, esofago, endometrio, pancreas.
Grazie ad una ridotta presenza di grasso addominale si riduce l’incidenza di diabete e di malattie cardio vascolari
–svolgere regolarmente attività fisica anche sottoforma di semplice passeggiata si è dimostrata utilissima nel ridurre l’affaticamento e l’astenia del malato oncologico
–limitare il consumo di cibi ad elevato contenuto calorico
–evitare zuccheri raffinati, beva zuccherate, cibi industriali ricchi di zuccheri aggiunti.
Largo uso invece ai cereali integrali come grano saraceno, farro, segale ricchi di vitamine e sali minerali essenziali quali il selenio, zinco, vitamina C, vitamina E.
-consumare prevalentemente cibi di origine vegetale quali verdura e legumi.
Consumare verdura cruda ad inizio pasto e verdura cotta a fine pasto, ruotare gli alimenti possibilmente ogni giorno rispettando la stagionalità e la produzione locale.
I vegetali permettono un’assunzione ottimale dei nutraceutici capaci di agire come killer nei confronti delle cellule neoplastiche e del mutamento genico alla base delle patologie oncologiche
Cereali integrali, frutta, verdura legumi sono la fonte principale di fibra di cui si nutrono i nostri batteri intestinali.
Il nostro compito è quello di mantenere in salute la nostra flora intestinale apportando quotidiana la quantità di fibra necessaria al mantenimento della nostra mucosa.
–evitare carne rossa soprattutto in scatola ed insaccati potenzialmente stimolanti un processo degenerativo, in quanto contengono non solo grassi saturi ma anche agenti conservanti ritenuti causa di tumori, infiammazioni croniche e vasali.
–limitare il consumo di sale ed alcool.
Creano un ambiente acido nei nostri tessuti che favorisce lo sviluppo e la proliferazione di cellule cancerogene, mentre mantenere un PH alcalino favorisce la rigenerazione delle cellule sane del nostro corpo a sfavore di quelle malate.
–bere acqua naturale possibilmente di sorgente ad alta quota, in bottiglie di vetro e non in plastica.
Le bottiglie di plastica, nelle aree di stoccaggio dei supermercati, possono essere posizionate all’aperto ed il calore del sole soprattutto in estate, può causare il rilascio di particelle cancerogene (polipropilene e polietilene).
– assumere alimenti di stagione, a chilometri zero e biologici.
Questa è una delle migliori garanzie per proteggere il nostro corpo dall’abuso di fertilizzanti chimici, diserbanti e pesticidi utilizzato nell’agricoltura intensiva e di serra.
INFIAMMAZIONE: CONSIGLI INTEGRATIVI DEL NATUROPATA
A livello integrativo esistono in natura un’ampia gamma di piante che viene utilizzata per contrastare l’infiammazione. Tra queste c’è la Curcuma e la Boswellia.
CURCUMA LONGA: è un rizoma utilizzato come spezia in cucina e che possiede numerosi benefici per la salute e il benessere. Ampiamente studiata e utilizzata in erboristeria e fitoterapia, la curcuma è infatti un rimedio naturale utile per diverse problematiche.
Ricca di composti bioattivi come la curcumina, la curcuma è celebrata per le sue notevoli proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e immunostimolanti.
Mentre la scienza moderna inizia a esplorare e confermare questi benefici, l’impiego della curcuma si estende.
Dal miglioramento della digestione alla prevenzione di disturbi cronici, rendendola un elemento fondamentale non solo nelle cucine ma anche nelle routine di benessere globale.
Con l’interesse in crescita per i rimedi naturali, conoscere a fondo la curcuma e i suoi potenziali effetti sulla salute diventa sempre più importante.
Gli estratti di curcuma presentano attività antinfiammatoria, antiossidante ed immunostimolante.
I meccanismi d’azione responsabili di queste proprietà sono stati accertati e comprendono l’inibizione delle ciclossigenasi e delle lipossigenasi.
Le indicazioni comuni all’impiego di estratti di curcuma sono rappresentate da cattiva digestione, calcoli alla cistifellea, infiammazioni al fegato croniche, malattie infiammatorie articolari (come dolori e reumatismi) e degenerative croniche.
IL POTERE ANTI INFIAMMAZIONE DELLE BOSWELLIA
BOSWELLIA SERRATA: è una resina estratta dalla Boswellia serrata, pianta della famiglia delle Burseraceae.
Nota per le proprietà antinfiammatorie e analgesiche naturali, è utile per dolori muscolari, reumatismi, artrite e artrosi.
Dal tronco e dai rametti della boswellia si estrae una gommoresina ricca in acidi boswellici, olio essenziale e polisaccaridi.
Questi principi attivi sono in grado di svolgere una potente azione antinfiammatoria e analgesica su diverse patologie del sistema osteoarticolare.
I principali responsabili dell’azione antinfiammatoria della boswellia sono gli acidi boswellici (acido boswellico, AKBA e loro derivati).
Sono sostanze in grado di inibire un enzima (la 5-lipossigenasi) responsabile della produzione leucotrieni e citochine, implicati nei processi infiammatori.
l suo utilizzo è consigliato nel trattamento di infiammazioni locali, disturbi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiammazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi, fibromialgia.
La boswellia viene poi impiegata per le sue proprietà broncodilatanti per ridurre i sintomi dell’asma.
Estratti di boswellia sono utili, per uso topico per alleviare dermatiti, psoriasi e affezioni cutanee in generale.
Dott.ssa Maria Chiara Destro
Blog Maria Chiara Destro Padova
Maria Chiara Destro (@mariachiaradestro.it)