Come distinguere l’artrite dall’artrosi
COME DISTINGUERE L’ARTRITE DALL’ ARTROSI
Artrite e artrosi rientrano nella più ampia categoria delle patologie reumatiche, entrambe interessano le articolazioni ed entrambe sono caratterizzate da dolore accompagnato da rigidità e limitazione nei movimenti delle articolazioni colpite. Sono proprio queste somiglianze a generare talvolta la confusione tra artrosi e artrite, a volte scambiate l’una per l’altra. Sono due malattie ben distinte che si differenziano in diversi punti: primi tra tutti, la natura della patologia e l’età dei soggetti colpiti: l’artrite è una patologia infiammatoria cronica che può svilupparsi in soggetti di ogni età, anche nei bambini, mentre l’artrosi è una malattia degenerativa che insorge soprattutto dopo i 50 anni.
L’artrite si manifesta con l’infiammazione articolare caratterizzata da gonfiore, tumefazione, arrossamento, rigidità, aumento della temperatura nell’area colpita e dolori che comportano anche la perdita della capacità motoria delle articolazioni interessate. Le forme più severe possono deformare le articolazioni.
L’artrosi invece è connessa all’usura delle articolazioni che colpisce le persone avanti con l’età. Le strutture articolari più frequentemente colpite sono quelle maggiormente sollecitate dal peso e dall’attività, tra cui ginocchia, anche, spalle, mani, piedi e colonna vertebrale. Con il processo degenerativo dell’artrosi si assiste a un assottigliamento della cartilagine articolare e in seguito a deformità ossee che causano il dolore e i sintomi specifici dell’artrosi, particolarmente evidenti, per esempio, a livello delle falangi distali delle mani.
Cause di artrosi ed artrite
Sebbene siano due patologie differenti, entrambe hanno un denominatore comune: l’infiammazione. Da dove nasce l’infiammazione? Da un eccesso di acidificazione, ovvero sia da un eccesso di tossine e radicali liberi che non venendo espulsi dal corpo attraverso le feci, l’urina o il sudore, si depositano nei tessuti, alterando il ciclo circadiano del loro PH. E’noto che dalle 3 del mattino alle 15 il ph ha un valore acido mentre dalle15 alle 3 del mattino il PH risulta neutro o leggermente basico.
Le pareti dei nostri tessuti, se eccessivamente imbibite di tossine (accumulate a causa di errati stili di vita, cattiva alimentazione, inquinamento, abuso di farmaci, stress di ogni tipo), possono alterare il loro ph rimanendo costantemente in acidosi. Questa è la base di tutte le malattie croniche che se non curate in maniera adeguata, aprono la strada alle malattie croniche-degenerative.
Consigli del naturopata
Il primo consiglio è quello di mantenere uno stile di vita sano, con attività sportiva quotidiana e una corretta alimentazione. Evitare o non eccedere in cibi che possono aumentare lo stato infiammatorio: solanacee (patate, pomodori, melanzane e peperoni), cibi troppo acidi (caffè, alcolici, aceto, agrumi, salumi, carne rossa), latticini e tutti gli zuccheri presenti nei cibi confezionati industrialmente e nel carboidrato raffinato.
Numerosi consigli fitoterapici possono venire in aiuto per entrambe le patologie.
Per l’artrite, l’attenzione deve essere posta su rimedi ad azione antinfiammatoria come la Boswellia, la Curcuma, l’Artiglio del diavolo, la Quercitina, il Pino marittimo e gli Omega 3.
In caso di artrosi il primo passo è quello di ricostituire, o per lo meno evitare un’ulteriore degenerazione, di cartilagini, tendini e muscoli; allo stesso tempo bisogna agire sullo stato infiammatorio doloroso. In questo caso diventa di fondamentale importanza l’integrazione con amminoacidi per rinforzare la massa muscolare ed evitare stati di sarcopenia; glucosammina, condroitina, acido ialuronico, collagene, silicio, risulteranno degli ottimi rimedi per ricostituire le cartilagini e rinforzare le ossa; sali minerali basificanti, Boswellia, Curcuma, MSM, artiglio del diavolo, risulteranno importanti per sfiammare e lenire il dolore.
Dott.ssa Maria Chiara Destro