COS’E’ LA SINDROME PREMESTRUALE?
LA SINDROME PREMESTRUALE: RIMEDI NATURALI PER CORPO E MENTE
Oggi, con il termine di Sindrome Premestruale (PMS = Pre Mestrual Sindrome) si indica un insieme, piuttosto complesso ed eterogeneo, di alterazioni biologiche e psicologiche estremamente variabili da un caso all’altro, ma sempre con una ben precisa localizzazione temporale rispetto al ciclo mestruale. Quando inizia la sindrome premestruale? A partire dalla seconda parte del ciclo ovarico. Si manifesta nel 30-40% nelle donne in età fertile, con un picco di incidenza nelle donne tra i 30 e 40 anni. Alla base di tale sintomatologia sembra esservi un’insufficienza del corpo luteo, in seguito alla quale si riscontrano livelli bassi di progesterone.
Circa l’80% delle donne potrà lamentare sintomi più o meno sgradevoli in prossimità del flusso mestruale: vanno dalla depressione, alla tensione mammaria, dalla cefalea al gonfiore addominale, dall’edema delle estremità (gambe e meno frequentemente braccia), all’instabilità del comportamento. In alcune donne si aggravano progressivamente, mentre in altre raggiungono punte di notevole intensità intervallate da periodi di benessere.
La sindrome premestruale può manifestarsi in qualunque momento della vita riproduttiva della donna; più comunemente compare negli anni più tardivi, ed in quelle pazienti che riferiscono una storia di lunghi periodi di cicli mestruali naturali, cioè senza l’uso di contraccettivi orali. Per lo più non si manifesta in maniera acuta, ma i sintomi vanno incontro ad un progressivo peggioramento con il passare degli anni.
Non esistono dati sul comportamento della sindrome al momento del passaggio verso la menopausa, ma sembra che l’approssimarsi della fine delle mestruazioni possa influenzarla positivamente. Non ci sono prove che dimostrino che la sindrome premestruale inizi o si aggravi dopo una gravidanza, né che la sua frequenza aumenti dopo la legatura delle tube. Esistono poche informazioni circa l’influenza dell’ereditarietà sulla sindrome, anche se alcuni dati sembrerebbero provare l’esistenza di fattori genetici.
LA SINDROME PREMESTRUALE: PERCHE’?
Non si conoscono con certezza i fattori coinvolti nell’origine dei vari disturbi legati alla sindrome premestruale. Nonostante siano state avanzate numerose ipotesi. Tra le varie teorie proposte, hanno riscosso i maggiori consensi:
- Quella ormonale, consistente in un alterato rapporto estrogeni-progesterone a causa di un deficit di progesterone in fase luteinica (la seconda metà del ciclo);
- Quella della disfunzione della tiroide, basata sulla constatazione che alcune donne con sindrome premestruale presentano segni di ipotiroidismo e che in queste pazienti la somministrazione di ormoni tiroidei determina un miglioramento della sindrome premestruale;
- Quella dell’ipoglicemia, basata sulle somiglianze esistenti tra il quadro classico della sindrome premestruale e quello della condizione ipoglicemica, e sulla dimostrazione che gli ormoni sessuali sono in grado di influenzare il metabolismo del glucosio;
- Quella di deficit di prostaglandine E1 che sono sostanza coinvolte nella percezione del dolore;
- Quella psicosomatica, che si basa su considerazioni di ordine psicologico, comportamentale e sociale
- dieta carente (di calcio, ferro, magnesio, e piridoxina);
- obesità
- alcool
- fattori ambientali e stress
Sono state avanzate teorie che si basano sul fatto dimostrato che gli ormoni sessuali prodotti dalle ovaie modulano la risposta allo stress. Perciò, si pensa che, nell’insorgenza della sindrome premestruale, si verifichi una riduzione delle concentrazioni di quegli ormoni del “benessere” che normalmente vengono prodotti dall’organismo (le endorfine per esempio, o la serotonina), e che questo provochi un aumento dello stress psicologico.
Tutte queste osservazioni suggeriscono che esiste davvero una specie di vulnerabilità biologica (più spiccata per la serotonina e la melatonina) che viene fuori nella fase premestruale. In tale ottica i cambiamenti ormonali non sarebbero la causa della sindrome, ma avrebbero, piuttosto, il ruolo di catalizzatori.
SINTOMI PIU’ COMUNI DURANTE LA SINDROME PREMESTRUALE
Nel corso della maggior parte dei cicli dell’anno cinque o più dei seguenti sintomi sono quasi sempre presenti durante l’ultima settimana della fase luteale, migliorano nel corso dei primi giorni della fase follicolare e sono completamente assenti durante la prima settimana dopo le mestruazioni (uno dei sintomi deve essere tra i primi quattro citati):
- umore depressivo accentuato, senso di disperazione o idee di svalutazione;
- tensioni, spiccata ansia, impressione di essere bloccata, tesa, nervosa;
- spiccata labilità emozionale (per esempio spiccato senso di tristezza, voglia di piangere, ipersensibilità al rifiuto);
- collera o irritabilità spiccata e persistente o aumento dei conflitti interpersonali;
- diminuzione dell’interesse per le attività consuete (per esempio lavoro, passatempi, scuola, amici);
- difficoltà soggettive a concentrarsi;
- letargia, rapido affaticamento o mancanza di energia;
- spiccate modificazioni dell’appetito, iperfagia, voglia imperiosa di certi alimenti come dolci e cioccolato;
- alterazione del sonno;
- cefalea
- meteorismo
- tensione mammaria
- ritenzione idrica in mani e piedi
Oggi, la terapia farmacologica tesa all’eliminazione del sintomo, si occupa della Sindrome premestruale in modo superficiale con la somministrazione di farmaci anti-depressivi o anti-dolorifici. In Naturopatia, al contrario, i segni e i sintomi delle malattie non sono considerati come fastidi da eliminare al più presto, ma come importanti messaggi del corpo a cui prestare ascolto. Infatti, i sintomi o i disturbi di un individuo sono determinati dai suoi squilibri, dalle sue predisposizioni (terreno), dallo stile di vita adottato e dalle condizioni ambientali in cui si viene a trovare.
L’INSONNIA COME SINTOMO DELLA SINDROME PREMESTRUALE
Diversi studi scientifici hanno dimostrato come, in sindrome premestruale, moltissime donne (il 33%, secondo un sondaggio della National Sleep Foundation) durante i giorni corrispondenti – alla fine della fase lutea – abbiano difficoltà a prendere sonno e a riposare correttamente e in modo continuativo, oppure che dormano troppe ore a causa del senso di stanchezza fisica e mentale. Questo avviene proprio a causa degli sbalzi ormonali: ad esempio, l’aumento del livello di progesterone provoca un innalzamento della temperatura corporea, che rende più difficile e frammentario il sonno.
Inoltre, è stato studiato che durante la tarda fase lutea i livelli di melatonina nell’organismo sono drasticamente più bassi rispetto che in quella follicolare, e questo porta a una difficoltà nella fase dell’addormentamento e a una generale compromissione del regolare ciclo sonno-veglia.
Sempre nella fase lutea è stata registrata una forte diminuzione del livello dell’allopregnanolone, il metabolita del progesterone che avrebbe il compito di mantenere nella media i livelli dell’acido gamma-amminobutirrico (GABA): anche questa è una concausa dell’insonnia durante i giorni della sindrome premestruale.
In generale, gli sbalzi ormonali modificano la struttura del ciclo del sonno: ad esempio è stato dimostrato, studiando i movimenti rapidi degli occhi, che durante i giorni corrispondenti alla sindrome premestruale anche il sonno della fase REM è differente.
Come abbiamo visto, poi, la sindrome premestruale ha tra gli effetti collaterali anche disagi di tipo umorale: ansia e depressione non aiutano a prendere sonno e a riposare serenamente.
Infine, in alcuni casi a disturbare il sonno delle donne durante la fase premestruale e nei primi giorni di ciclo è la paura di potersi macchiare – o di macchiare il materasso – a causa dell’abbondante flusso sanguigno.
LA SINDROME PREMESTRUALE: COME CURARLA CON LA NUTRIZIONE ED IL DRENAGGIO
Le donne che soffrono di sindrome premestruale, generalmente hanno una dieta squilibrata, dove il consumo eccessivo di carboidrati e zucchero raffinati, latticini, sale, sostanze eccitanti (es. caffeina, the, cioccolato, bevande a base di cola) creano sovraccarichi, mentre una scarsa introduzione di verdura e frutta crea un deficit di fibre e minerali fondamentali. I carboidrati e gli zuccheri raffinati, interferiscono con l’efficienza dell’insulina nel pancreas aumentandone la concentrazione e provocando una massiccia liberazione di radicali liberi. Inoltre, inibiscono la secrezione pancreatica di glucagone deputato al ripristino dei livelli di glucosio nel sangue, con un conseguente rallentamento di tutto il metabolismo. L’eccesso di sale e glutammato, associato ad una diminuzione del potassio nella dieta, affatica il metabolismo renale. La caffeina contiene sostanze fortemente acidificanti, che aggravano i sintomi di ansia, depressione e nervosismo. I grassi saturi contenuti nei latticini creano sovraccarichi di sostanze colloidali (muco) nell’intestino, e nella donna in un organo emuntore secondario di derivazione, l’apparato riproduttivo. Una dieta prevalentemente vegetariana normalizza il livello degli estrogeni, responsabili anche di patologie più importanti della SPM, quali l’endometriosi (proliferazione anomala della mucosa uterina) e i tumori alla mammella. Infatti frutta e verdura sono da un lato ricche di fitoestrogeni (si cita a titolo di esempio la soia), che limitano la produzione di estrogeni e dall’altro di fibre solubili e insolubili (pectina e cellulosa), che nell’intestino impediscono la formazione di batteri intestinali patogeni, responsabili della disbiosi intestinale e tossiemia (intossicazione del sangue). Alimenti raffinati e proteine animali, interferiscono inoltre con l’assorbimento del magnesio e del calcio e provocano una carenza di vitamine del gruppo B, causando acidosi. Occorrerà orientarsi quindi verso una dieta prettamente alcalina, introducendo:
–Vitamina A (betacarotene) nella frutta e verdura arancione, negli spinaci e responsabile della salute degli epiteli e delle mucose, utile quindi per utero e ovaie.
–Vitamine del gruppo B in particolare, Vitamina B6 (Pirossidina) contenuta nei cereali integrali e nel lievito, contribuisce a mantenere l’equilibrio di sodio e potassio e a supportare il fegato nel suo lavoro di smaltimento delle tossine.
–Vitamina E, presente negli oli vegetali spremuti a freddo, in tutti i semi crudi interi, nelle noci e nella soia, è un potente anti-ossidante e fluidificante del sangue ed è considerata la vitamina dell’apparato genitale in quanto ha una azione stabilizzante sul livello degli estrogeni;
–Bioflavonoidi (vitamina P) contenuti nella frutta quale uva, mirtilli, papaia, albicocche, prugne, ciliegie e more; aiutano la vitamina C a mantenere i tessuti connettivi e a predisporre una barriera protettiva contro le infezioni.
–Potassio contenuto in legumi, verdura a foglia verde, patate, banane, cereali integrali, frutta secca per contrastare un eccessivo consumo di sale e quindi di sodio all’interno dell’organismo.
–Zinco presente naturalmente nei semi di zucca, nei cereali integrali, lievito di birra e nella crusca, in quanto una sua carenza comporta un abbassamento delle difese immunitarie e, nel particolare, una carenza di produzione di progesterone.
–Acidi grassi essenziali (Omega 3), presenti nei pesci, come lo sgombro, l’aringa, le sardine, il merluzzo, non solo compensano un metabolismo difettoso dei grassi, ma hanno un ruolo fondamentale per una corretta funzionalità ghiandolare.
Il drenaggio ha come fine quello di indurre gli organi emuntori (principalmente fegato, cistifellea, reni e pelle) a convogliare in senso centrifugo le scorie metaboliche, dall’interno delle cellule verso l’esterno. I principali rimedi sono:
–drenanti epatici: Tarassaco, Carciofo, Cardo Mariano, con proprietà coleretiche e colagoghe;
–drenanti renali: Betulla (linfa), Pilosella, Equiseto;
–drenanti intestinali: Frangola, Rabarbaro, Psillio, fibre (pectina e cellulosa), acqua;
–tecniche drenanti: linfodrenaggio, sauna, bagno turco, idroterapia fredda/calda, idrocolonterapia.
COME PLACARE LA FAME IN SINDROME PREMESTRUALE
Se sai che la fame, in sindrome premestruale, ti aspetta puntuale ogni mese, puoi farti trovare preparata, per evitare di riempirti di cibo poco sano e prendere peso che non desideri.
- Tieni un diario alimentare: puoi usare un’app pensata per questo o un semplice quaderno. In questo modo ti potrai fare un’idea delle calorie extra che assumi e osservare anche la fase del ciclo in cui senti più fame. Alcune donne, infatti, percepiscono un maggior appetito durante l’ovulazione, altre più avanti.
- Limita il cibo spazzatura in dispensa. Se quando fai la spesa non riempi il carrello di snack dolci e patatine, non avrai tentazioni a portata di mano una volta a casa. Questo non significa che non potrai concederti qualche dolcetto, ma che lo farai magari con più parsimonia.
- Non rimanere mai troppo a lungo a stomaco vuoto: mangia meno, ma più spesso, facendo spuntini light durante la giornata.
- Per ingannare il tuo stomaco e indurre una produzione di endorfine (altre molecole del buonumore) fai movimento. Una camminata a passo veloce, yoga, Qi gong, qualche semplice esercizio di squat o un giro in bicicletta. Trova tu il tipo di attività fisica giusta per te, utile a farti scordare il cibo per un po’ e migliorare il tuo umore.
- Ancora giù di morale? Gratificati facendo una bella lista delle cose che ti fanno stare bene e inizia a concedertele proprio nei giorni più a rischio: un trattamento corpo rilassante, qualche ora in compagnia di una cara amica, leggere un bel libro concedendosi qualche ora di relax.
CONSIGLI FITOTERAPICI DURANTE LA SINDROME PREMESTRUALE
Agnocasto (Vitex agnus –castus):pianta che,durante la sindrome premestruale, aiuta a riequilibrare gli ormoni sessuali, riducendo l’ormone follicolo stimolante FSH e aumentando l’ormone luteinizzante LH, il quale poi aiuta a riequilibrare la quantità di estrogeno rispetto al progesterone nella seconda parte del ciclo; è efficace anche contro la ritenzione idrica.
Angelica cinese (Angelica sinensis): ha funzione epato protettrice e può prevenire la riduzione di glicogeno nel fegato; inoltre può ridurre stati di contrazione e di rilassamento delle fibre uterine; è definita anche il “ginseng femminile”.
Cimicifuga (Cimifuga Racemosa): ha proprietà normalizzanti del sistema riproduttivo femminile a livello estrogenico e ha notevoli proprietà antispastiche soprattutto durante la sindrome premestruale.
Oenothera biennis (Enotera o Primula Notturna) e semi di Borragine: contenenti acidi grassi insaturi come acido linoleico e oleico della serie Omega 6 (vegetale) dalle proprietà antinfiammatorie
Ginseng siberiano (Eleutheroccocus senticosus): la sua radice viene utilizzata per le sue proprietà anti- stress; si tratta di una erba adattogena, dal momento che agisce in accordo con le esigenze dell’organismo, rifornendo di energia o combattendo lo stress agendo sulle ghiandole surrenali.
Melissa (Melissa officinalis): ha proprietà spasmolitiche e blandamente sedativa.
Cardo mariano (Silybum marianum): ha un’azione protettiva sul fegato, organo il cui corretto funzionamento è indispensabile al fine di eliminare i prodotti di scarto e gli ormoni “vecchi” del ciclo mestruale.
Tarassaco (Taraxacum officinale): il tarassaco è l’erba più adatta contro la ritenzione idrica perché è un diuretico naturale che permette di rilasciare i liquidi senza che l’organismo perda contemporaneamente elementi nutritivi essenziali. Aiuta inoltre la funzionalità epatica nel processo di disintossicazione.
FLORITERAPIA PER ALLEVIARE LA SINDROME PREMESTRUALE: I FIORI DI BACH
La sindrome premestruale (PMS) si manifesta con variazioni fisiche ed emotive circa 5-6 giorni prima dell’inizio della mestruazione.
Si pensa che alla base vi sia molto spesso un conflitto psichico correlato con la difficoltà di accettare e di vivere il ruolo femminile. La difficoltà nasce quasi sempre dalla scarsa accettazione, come modello di riferimento femminile, del ruolo materno e questo causa nelle figlie un grande senso di frustrazione.
Consigli del Naturopata
Un approccio alla PMS attraverso i fiori Australiani e di Bach può rappresentare un valido supporto terapeutico. La floriterapia è tesa all’armonizzazione e purificazione sul piano psichico, ripristinando le vibrazioni energetiche proprie dello stato di salute, eliminando stati d’animo ed emozioni negativi, stimolando così il processo di auto guarigione insito in ogni individuo in virtù della sua forza vitale.
Per il trattamento vengono consigliati i seguenti fiori di Bach:
–MUSTARD: il sintomo chiave è la tristezza improvvisa e inspiegabile, una depressione che sopraggiunge senza una causa apparente.
–CRAB APPLE: considerato il fiore della “purificazione”, per coloro che manifestano un’eccessiva attenzione al dettaglio e alla pulizia nel mondo esterno e fisicamente un forte disgusto per sé stessi; si adatta quindi alle donne che vivono il ciclo mestruale come “sporco”, fastidioso, imbarazzante, come qualcosa da nascondere. Molto utile per favorire la disintossicazione che si accompagna al flusso e per chi presenta in concomitanza acne o manifestazioni cutanee.
–CHICORY: il cui archetipo negativo è la possessività a livello cosciente o inconscio, che si manifesta con una personalità forte, perfezionista, poco spontanea nei sentimenti dietro alla quale vi è sempre una profonda insoddisfazione spirituale, un vuoto interiore. Chicory aiuta a convivere meglio con le proprie necessità e il proprio corpo, favorendo anche da un punto di vista fisico l’eliminazione delle scorie metaboliche e del ricambio cellulare.
–WALNUT: corregge gli stati negativi dell’insicurezza, dell’instabilità ed incostanza durante importanti cambiamenti di vita donando fiducia in sé stessi e, nello specifico, la capacità di accettazione del mutamento della propria femminilità all’interno del ciclo ovarico.
–IMPATIENT: il cui archetipo negativo è l’iperattività e l’intolleranza nei confronti dei ritmi altrui, considerati lenti. Per le donne facilmente irritabili che non concedono alcuno spazio alla loro femminilità in quanto non vogliono o non hanno il tempo di farlo e il ciclo mestruale rappresenta una perdita di tempo che sottrae risorse alle loro attività.
–SCHLERANTHUS: il cui archetipo negativo sono l’indecisione costante e la mancanza di equilibrio, che si manifestano con sbalzi d’umore e tutti i sintomi fisici di squilibrio energetico, ad esempio oscillazione del peso corporeo, allegria/tristezza, problemi intestinali, vertigini.
–ROCK WATER: collegato al principio spirituale negativo della repressione della propria personalità e autonegazione: le donne in questo caso sono più rigide e perfezioniste, vivono il loro ciclo mestruale in modo doloroso come un evento estraneo a se stesse, di cui potrebbero addirittura fare a meno in quanto scomodo.
–OLIVE: il cui archetipo negativo è rappresentato dall’esaurimento completo delle forze fisiche in quanto si è abusato delle proprie energie vitali. Olive dona grande forza e vitalità, quindi ottimo anche nella SPM, spesso molto stancante.
I FIORI AUSTRALIANI A SOSTEGNO DELLA SINDROME PREMESTRUALE
Viene consigliata, in sindrome premestruale, una miscela chiama EQUILIBRIO DONNA composta da:
- Billy Goat Plum: per le sensazioni di vergogna e auto-disgusto. Per ogni donna che percepisce l’atto sessuale con repulsione e ripugnanza. Di aiuto nelle problematiche cutanee come, ad esempio, acne, eczema e dermatiti soprattutto quando sono influenzate dal ciclo ormonale femminile.
- Bottlebrush: permette di vivere tutti i cambiamenti fisici (gravidanza, menopausa, ecc…) e sociali con serenità e fiducia nel futuro. Favorisce un sano e vicendevole rapporto madre-figlio.
- Bush Fuchsia: favorisce il riequilibrio dell’ipotalamo e accresce l’intuito e la capacità di essere in sintonia con la natura e i ritmi terrestri.
- Crowea: ha un notevole effetto tranquillizzante e tonificante su corpo e mente, donando un intenso senso di benessere e quiete. E’ un ottimo rimedio per l’ansia rilassando i muscoli e favorendo un’attività riequilibrante dello stomaco.
- Five Corners: favorisce l’amore e l’accettazione di se stessi. Aiuta a riscoprire ed apprezzare la propria bellezza, permettendo alla propria personalità di esprimersi liberamente.
- Mulla Mulla: utile a controllare le situazioni caratterizzate da eccesso di calore, come ad esempio sudorazioni, sintomatologie della sindrome premestruale, vaginiti, vampate di calore in menopausa.
- OId Man Banksia: dona la capacità di gestire qualsiasi situazione impegnativa che la vita presenti. Riequilibra l’attività tiroidea.
- Peach-flowered Tea Tree: specifico per gli umori altalenanti; riequilibra, sul piano fisico, l’attività pancreatica.
- She Oak: si parla tanto ormai di questo particolarissimo fiore australiano che ha uno spettro d’azione tanto ampio da risultare quasi incredibile. Le principali azioni sono per assenza o irregolarità mestruali, per infertilità che non ha cause fisiche apparenti, nella menopausa e nella sindrome premestruale. Più del 20% dell’infertilità femminile è dovuta a cause sconosciute, può esserci un blocco emozionale consapevole o inconsapevole di varia natura (senso di inadeguatezza, preoccupazioni ecc.) che impedisce alla donna di rimanere incinta, She Oak aiuta a chiarire e dissipare i blocchi emotivi che possono impedire la gravidanza. Ha anche un’azione fortemente idratante (io lo aggiungo anche alle creme) e reidrata l’utero la cui disidratazione può essere un’altra delle cause di squilibrio, blocca il muco chiaro delle tube di Falloppio per creare un muco cervicale sano. Questo fiore è un aiuto prezioso per regolare la produzione di ormoni riproduttivi, specialmente quando si ha amenorrea, mestruazioni irregolari o problemi vari col ciclo. Molti ginecologi usano questa essenza per i disequilibri ormonali, compresa la sindrome in quanto aiuta a superare gli squilibri ormonali in qualsiasi fase della vita di una donna, favorendo il riequilibrio dell’attività ovarica.
Dott.ssa Maria Chiara Destro
Blog Maria Chiara Destro Padova
Maria Chiara Destro (@mariachiaradestro.it)
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